Il rinnovamento strategico e le inerzie al cambiamento.
Spesso le organizzazioni
falliscono nell’implementazione pratica della strategia poiché non tengono
conto della paura delle persone all’interno dell’organizzazione e degli
svantaggi che percepiscono dal cambiamento.
Immaginando l’organizzazione come
un iceberg, sarà caratterizzata da una parte sempre sommersa e nascosta
dall’acqua e da una parte più visibile all’esterno, la punta. È sulla punta che
si concentra l’organizzazione, infatti, similmente ad un triangolo, ai vertici si
troveranno: tempi, costi e qualità (Issue Management), sottostimando la parte
sommersa dall’iceberg, ovvero gli elementi nascosti del sistema (Gestione delle percezioni e delle credenze e Gestione manageriale). Nonostante esistano
molte prospettive di rinnovamento strategico, Wilfried Krüger focalizzò la sua attenzione su un
approccio di tipo misto che attua il Kaizen di Imai per far accettare meglio il
cambiamento al livello operativo e l’approccio discontinuo alla Hammer al
livello corporate. Se l’approccio fosse solo evolutivo, si avrebbe uno scarso
impatto nell’organizzazione, mentre se fosse solo rivoluzionario (disruptive),
si avrebbe un’eccessiva violenza ed un’alta opposizione. In quest’ultimo caso,
spesso il cambiamento viene pianificato e preparato top-secret generando, al
momento dell’implementazione delle situazioni di “guerriglia”.
Secondo Kruger, la fase di
implementazione del rinnovamento strategico, coincide con la fase centrale del
rinnovamento, infatti, il 70% dei business process reengineering falliscono a
causa delle difficoltà nell’implementazione. La difficoltà principale è da
attribuire alle barriere formate dall’opposizione delle persone, opposizione di
duplice natura (ci si oppone al cambiamento in quanto tale; ci si oppone in
funzione degli svantaggi percepiti) codificata con l’espressione Personal
Barriers, che distingue, in funzione delle attitudini e del comportamento, i
soggetti coinvolti nel processo di modifica: Promoters, Opponents, Potential
promoters e Hidden opponents.
Da queste considerazioni, la
migliore soluzione consiste in un doppio sistema, detto evoluzione controllata, che indica il framework dell’azione del cambiamento strategico, articolato in fasi che
prevedono lo scongelamento dell’iceberg per poi ricongelare.
L’inizio del processo è dominato
dalle percezioni e credenze del management rappresentate dalla formulazione di
nuove vision e dichiarazioni della mission aziendale. Ciò aiuta a scongelare i
modelli di thinking e di comportamento esistenti. La fase intermedia del
processo di cambiamento prevede che le unità organizzative e gli individui coinvolti
vengano movimentati dal management e dalla politica aziendale attraverso la
motivazione e le attività che impattano su di essi. Infine, l’Issue Management condotto
tramite attività di formazione e informazione, addestramento, supervisione e
controllo permetterà che tali soluzioni vengano assimilate e messe in pratica
nell’organizzazione fino al superamento delle skill barriers, definendo quindi
il nuovo asset aziendale, ed il relativo ricongelamento.
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