L'analisi SWOT come strumento di pianificazione strategica
Studiare il processo di adattamento (fit) tra organizzazione ed ambiente,
presuppone l’elaborazione di una pianificazione strategica che permetta di
evidenziare, all’interno e all’esterno, le caratteristiche distintive possedute
dall’azienda che ne determinano il vantaggio competitivo, e le lacune da
colmare affinché tale vantaggio permanga e non si perda. L’ottenimento del fit
risulta complicato perché sono sempre presenti fattori interni ed esterni con i
quali l’azienda deve confrontarsi quotidianamente. Data la presenza di questi
fattori, l’azienda effettua delle scelte dalle quali scaturiscono differenti
direzioni, che determinano le azioni da intraprendere.
Risulta spontaneo porsi i seguenti quesiti:
- In cosa l’impresa si distingue (è superiore) rispetto ai concorrenti?
- Quali sono le difficoltà (le vulnerabilità) dell’impresa?
- Quali sono i punti di forza e di debolezza dell’impresa?
Analizzando queste domande o cercando di dargli risposta, si accende nella
mente di ogni essere pensante la coscienza che l’impresa ha dei processi
interni nei quali eccelle ed altri nei quali ottiene scarsi risultati, risultando
di fatto inferiore alle imprese rivali. Risulta quasi scontato far leva sui
processi in cui si possiede l’eccellenza, proteggendo temporaneamente o
annullando i processi lacunosi.
In questa prospettiva e ai fini della pianificazione strategica, è di utile
impiego l’analisi di Albert Humphrey, meglio nota
come matrice SWOT (Strenght, Weakness,
Opportunity, Threat), che presuppone una diagnosi imprenditoriale riguardante i
seguenti aspetti:
§
capacità del management;
§
situazione
finanziaria;
§
risorse umane;
§
tecnologie
disponibili;
§
obsolescenze
impianti;
§
obsolescenza
prodotti;
§
flessibilità
distribuzione.
Per chiarire meglio le finalità di questo strumento, è necessario combinare
l’esame dell’ambiente esterno e di quello interno, definendo i fattori
dell’analisi SWOT, che comprendono:
§
minacce e opportunità
emerse dall'analisi esterna;
§
forze e debolezze
emerse dall'analisi interna;
La prima domanda da rivolgersi è: quali aspetti esaminare?
Esistono molte check-list elaborate da studiosi, consulenti o imprese,
tuttavia molto dipende dal tipo di organizzazione, dal settore in cui opera e
dal grado di approfondimento che si vuole conferire all’analisi. Quello che
conta realmente per ogni impresa sono le forze per le quali si possiede una
posizione di relativo vantaggio e che rappresentano un fattore di successo nel
settore. Allo stesso modo si devono individuare le debolezze che impediscono di
costruire vantaggi competitivi o sostenerli nel lungo periodo. Quindi è opportuno
focalizzare l’attenzione sui punti di forza e di debolezza che più contano. In
genere l’analisi SWOT parte da una lista estesa che man mano si riduce, fino a
concentrarsi sui fattori più rilevanti, poiché nell’analisi sono coinvolte più
persone che tipicamente adottano la tecnica del brainstorming per individuare
gli elementi appartenenti alle quattro dimensioni dell’analisi.
Alla fine degli anni ’90, Lynch individuo alcune regole per migliorare la qualità e l'efficacia
dell'analisi SWOT. Infatti, è errore frequente limitarsi ad una lista di
valutazioni troppo ampia che rischia di scongiurare la presenza di una logica
unificatrice. Preferendo, dunque, un elenco breve ma ben argomentato, focalizzò
l’attenzione sulle prassi seguenti:
- essere
brevi;
- legare forze
e debolezze ai fattori di successo (quando possibile);
- valutare
forze e debolezze in rapporto ai concorrenti;
- fare
affermazioni specifiche, evitando le considerazioni vaghe o superficiali;
- distinguere
tra dove l'impresa vorrebbe essere e l’effettiva posizione occupata;
- essere
realistici circa le forze e le debolezze detenute e manifestate.
In conclusione, qualsiasi sia il progetto,
l’impresa o la situazione in cui un'organizzazione o un individuo debba
intraprendere una decisione strategica volta al raggiungimento di un obiettivo,
combinando i fattori dell’analisi SWOT, si riusciranno a definire le azioni da
implementare e le relative priorità, riuscendo a creare una nuova strategia che
consenta di utilizzare le opportunità e presidiare le minacce, non perdendo di
vista gli obiettivi e i fini propri dell’azienda.
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