L'economia della condivisione
Riflettendo sui rapporti tra uomo
e tecnologia, spesso si ipotizza che si tratti di entità astratte e non
interagenti, affermando che l’evoluzione dell’uomo sia più lenta di quella
tecnologica. Nonostante ciò, la dilagante adozione di apparecchiature
elettroniche rafforza la convinzione che tutti noi siamo immersi nell’era
digitale.
Quotidianamente, milioni di
persone condividono qualcosa, e questo fenomeno, comunemente chiamato “rete o
internet” ha reso le informazioni accessibili e annullato le distanze. Come la gente
comune, anche le aziende hanno iniziato a condividere informazioni, esperienze,
beni e servizi, dando origine al fenomeno conosciuto come “sharing economy”, rivoluzionando
i tradizionali modelli di business. Questo fenomeno economico digitale riveste
un ruolo importante nel gioco della valorizzazione del mercato, infatti, attraverso
l’utilizzo di piattaforme digitali si determinano gli input per la crescita
economica e si contribuisce a generare nuove possibilità di lavoro e
remunerazione che permettono l’emersione e la tracciabilità di attività
aziendali che, altrimenti, resterebbero offuscate o sconosciute.
Dal punto di vista strategico molti
economisti sostengono che la sharing economy determini la nuova organizzazione
della domanda e dell’offerta rafforzando il ruolo delle persone. Le fondamenta
di questa “nuova” economia si basano sulla non valenza del modello tradizionale
e sulla non distinzione tra produttore e consumatore. L’economia della
collaborazione digitale, dunque, promuove lo sfruttamento a pieno delle risorse
grazie a tutte quelle piattaforme che mettono in contatto le persone
per affittare, condividere, scambiare, vendere beni, competenze, tempo, denaro,
spazio; promuovendo nuovi stili di vita che prediligono il risparmio o la
ridistribuzione del denaro e la socializzazione.
Da questi assunti, scaturisce il modello
“peer”, in cui soggetti si scambiano beni e servizi sulla base degli accordi
stabiliti, che diventano penalità se non rispettati. Dunque, il mercato
incontra uno scenario in cui i social network rivestono un potere dominante
nelle esigenze delle persone aprendo nuove opportunità di business e forme di
imprenditorialità atipiche. Sharing economy non si significa solo scambio,
infatti è sia crowdfunding – modalità innovativa di raccolta collettiva di
fondi online – sia reward based – contribuendo al finanziamento di un progetto
si ricevono piccoli omaggi in cambio – sia equity-based – acquistando quote
aziendali si ottengono finanziamenti in cambio.
Questo ecosistema digitale,
orientato alla collaborazione, ha contribuito a determinare una visione
differente della mobilità e rappresenta uno dei più grandi fenomeni del nostro
tempo, frutto del cambiamento culturale che vede le persone meno interessate al
possesso dei beni, attenzionando condivisione e scambio. Può quindi considerarsi lo strumento che permette di rafforzare il ruolo di chi possiede
qualcosa mettendolo a disposizione di altri, costruendo sia uno strumento anti
crisi sia uno strumento di crescita efficiente.
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